Come Conservare il Tartufo: Tecniche e Suggerimenti

Il tartufo è un ingrediente nobile, pregiato e delicato. Per apprezzarne al meglio il profumo e il sapore, è fondamentale conservarlo correttamente. A differenza di molti altri prodotti, infatti, il tartufo ha una durata di conservazione molto breve e può facilmente perdere le sue qualità aromatiche se non trattato con attenzione.
Che si tratti di tartufo bianco o tartufo nero, ogni varietà richiede cure specifiche per mantenere intatta la sua eccellenza gastronomica.

Quanto dura il tartufo fresco?

La durata di conservazione del tartufo fresco varia in base alla tipologia:

  • Tartufo bianco pregiato (Tuber magnatum Pico): 4–7 giorni
  • Tartufo nero pregiato (Tuber melanosporum): 7–14 giorni
  • Tartufo nero estivo (scorzone): fino a 15–20 giorni se ben conservato

Tuttavia, per assaporarlo al meglio, si consiglia di consumarlo il prima possibile dopo l’acquisto.

Tecniche di conservazione del tartufo fresco

1. In frigorifero con carta assorbente

Il metodo più semplice e diffuso:

  • Avvolgi ogni tartufo singolarmente in carta da cucina assorbente (non plastica!).
  • Riponi i tartufi avvolti in un contenitore di vetro o plastica a chiusura ermetica.
  • Conserva il tutto in frigorifero, nel cassetto delle verdure.
  • Cambia la carta ogni giorno per evitare umidità e muffe.

Questo metodo è ideale per la conservazione a breve termine (fino a una settimana).

2. Conservazione sottovuoto

Il sottovuoto è perfetto per rallentare l’ossidazione:

  • Inserisci i tartufi freschi in una busta sottovuoto o in contenitori ermetici appositi.
  • Aspira tutta l’aria e riponi in frigorifero.

Con il sottovuoto puoi prolungare la freschezza anche di 10–12 giorni (a seconda della varietà).

3. Conservazione con riso: sì o no?

La tradizione vuole che il tartufo venga conservato immerso nel riso, ma non è la scelta migliore. Il riso tende ad assorbire rapidamente l’umidità e gli aromi del tartufo, disidratandolo troppo in fretta.
Può funzionare solo per 1–2 giorni, se desideri aromatizzare il riso stesso.

4. Congelare il tartufo: quando è possibile?

Sì, è possibile congelare il tartufo, soprattutto il tartufo nero. Tuttavia, occorre farlo nel modo corretto:

  • Pulisci bene il tartufo e asciugalo.
  • Avvolgilo nella pellicola alimentare o mettilo sottovuoto.
  • Congelalo intero o già affettato.

Il tartufo congelato perde un po’ di aroma ma può essere grattugiato direttamente nei piatti caldi, senza scongelarlo.
Il tartufo bianco è più delicato e non adatto al congelamento, perché rischia di perdere gran parte del suo profumo.

Attenzione alla pulizia

Prima di conservare il tartufo, è consigliabile non lavarlo subito. Rimuovi solo la terra più evidente con una spazzolina morbida. Il lavaggio sotto acqua fresca va fatto solo prima del consumo, per evitare l’eccessiva umidità che ne accelera il deterioramento.

Conservare il tartufo già affettato o grattugiato

Se hai tartufo già affettato o grattugiato:

  • Riponilo in un vasetto di vetro ben chiuso
  • Coprilo con olio extravergine d’oliva delicato, che aiuta a preservarne l’aroma

Questa tecnica è utile per brevi periodi e per ottenere un ottimo olio aromatizzato.

I nostri consigli finali

  • Evita la plastica a contatto diretto: può alterare l’odore del tartufo.
  • Non usare pellicole o sacchetti non traspiranti.
  • Non congelare tartufi bianchi.
  • Non mischiare varietà diverse nello stesso contenitore.

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